Il libro, scritto a quattro mani, si inserisce nel prolifico filone della denuncia sociale del degrado che investe Napoli e i suoi dintorni.Ma non c’è solo accusa, non solo puntare il dito:qui bene e male,riscatto e disperazione s’intrecciano. Davide Cerullo,un giovane di Scampia,con coraggio ha scelto di uscire dal tunnel della perdizione,prendere la parola a farsi testimone di un cambiamento possibile,dell’agire silenzioso ma pugnace dei tanti esempi di sacerdoti,consacrati e laici che lottano giorno dopo giorno per offrire ai ragazzi di Scampia la possibilità di scegliere per la vita.Don Pronzato tira le fila del discorso,tenendo insieme un materiale, delle memorie spesso volutamente confuse, quasi a volere che a prendere la parola sia il mondo caotico che è Scampia. Il testo si divide in due parti:una prima che vede susseguirsi squarci di vita – e di morte – nel contesto degradato di Scampia;una seconda in cui Davide e un ragazzo,Ciro,si affacciano idealmente su quella realtà,su quel dolore,ingiustizie e sofferenza,ma anche sulla speranza,la gioia e il bene,alla ricerca di «una ragione valida perché si possa e si debba cambiar vita». Un libro piacevole e avvincente,dalla agevole lettura,che ti prende,ti coinvolge, ti fa soffrire e ti appassiona, ti inquieta e ti interroga, ti pone problemi che, quasi sempre sfuggono a coloro che non li vivono direttamente, ma che pesano – e come! – sulle coscienze dei singoli e di tutti,condizionando ed offuscando l’appartenenza,l’identità,il sentirsi e dirsi napoletano. card.Crescenzio Sepe
AUTORI
Alessandro Pronzato, sacerdote e scrittore,collabora da vent’anni con Radio Maria.Tra le sue più recenti pubblicazioni si possono segnalare: Il Don Camillo di Guareschi. Un prete come si deve(Milano 2008); Stelle sul mio cammino(Milano 2006);La predica prova della fede? (Milano 2005). Con Paoline ha pubblicato: Il folle di Dio. San Luigi Orione(2004).
Davide Cerullo è cresciuto a Scampia. Lasciò la scuola a tredici anni per essere arruolato nella malavita e negli ingranaggi della camorra. Dall’incontro con il Vangelo e gli scritti di Turoldo nasce il desiderio di riscatto che la presenza di Patrizia, poi diventata sua moglie,e di alcuni sacerdoti ha reso possibile. Oggi vive tra Scampia e il Basso Lazio insieme ai suoi due figli,Alessandro e Chiara.