Amedeo Guillet è uno degli eroi dimenticati del Novecento italiano. Nato a Piacenza nel 1909, allo scoppio della Seconda guerra mondiale si trovava nell’Africa italiana come comandante di un reparto di cavalleria indigeno. Con i suoi uomini si rese protagonista di azioni memorabili: conosciuto come cummundar-as-sheitan, il “comandante diavolo”, affrontò le superiori truppe inglesi meritandosene il rispetto grazie al genio tattico e al coraggio. Per sopravvivere dopo la sconfitta degli alleati e una strenua resistenza privata, cambiò nome e si finse acquaiolo, maniscalco, veterinario, fino a rifugiarsi nello Yemen e diventare consigliere dell’Imam. Tornato clandestinamente in patria nel 1937, combatté per la liberazione dai tedeschi; dopo il referendum del 2 giugno abbandonò la divisa in nome della propria lealtà al re, e si dedicò alla carriera diplomatica nei Paesi arabi. Una vita intensa, al termine della quale si è ritirato nella tranquilla campagna irlandese. Sebastian O’Kelly ci guida alla scoperta del Lawrence d’Arabia italiano, e in un saggio preciso e appassionato ne racconta vita, avventure e amori raccogliendone anche la viva testimonianza. Una vicenda umana coinvolgente ed esemplare, la storia straordinaria dell’ultimo protagonista di un’epoca e un mondo che sembrano ormai dimenticati.