Alla sua prima pubblicazione, nel 1982, questo volume apparve subito come l'opera estremamente originale e innovativa che con il passare del tempo avrebbe finito per diventare uno dei testi fondamentali di quel filone di studi - la critica letteraria applicata ai testi biblici - allora agli albori ma che tanto successo avrebbe conosciuto negli anni seguenti. Obiettivo dichiarato del suo Autore era portare avanti, da un lato, un'analisi attentissima e "anatomica" dei meccanismi letterari che rendono tanto potente il Quarto Vangelo sul piano retorico, utilizzando quelle che allora erano le conquiste più recenti della critica letteraria "secolare"; dall'altro un tentativo di riconciliare attraverso queste metodologie la dimensione storica del testo con la sua imprescindibile componente artistica. Recuperando la consapevolezza della dimensione letteraria del testo, Culpepper si proponeva di superare le insidie tanto di un "letteralismo superficiale" quanto di un approccio illuministico alla verità storica, nonché la conseguente dicotomia fra storia, intesa come racconto, e verità: adottando una mentalità il più possibile vicina a quella della comunità in cui il Vangelo si è sviluppato, è l'idea di Culpepper, il dualismo viene facilmente superato. Anatomia del quarto Vangelo si preoccupa quindi di analizzare Giovanni nella sua forma definitiva di racconto. In un discorso meticoloso, articolato e ben documentato sulle caratteristiche narratologiche del testo evangelico Culpepper passa in rassegna con rigore scientifico gli elementi costitutivi del racconto e l'impatto che essi hanno sul lettore: la figura del narratore, il tempo del racconto, la trama, i personaggi, il commento implicito e il lettore implicito sono presi in esame ed analizzati in altrettanti capitoli, costruendo così un trattato approfondito e onesto, informato e arricchito da metodologie che pur nate in contesto "secolare" si sono rivelate oltremodo utili anche per la comprensione del testo sacro.