L'arte - sosteneva Leopardi - accresce la vitalità dell'uomo. E in Mario Luzi, che ringraziamo per il viatico donato a questa nostra iniziativa, riecheggia lo stesso pensiero quando dice: "La poesia aggiunge vita alla vita. Una vita al quadrato".
Bastano queste premesse e promesse di felicità, di vitalità, ad innamorarci della poesia, a sentirne - direi - la necessità in tempi duri e cupi come quelli che viviamo. In quanto alla mia modesta esperienza personale, posso dire di aver spesso trovato nella poesia elementi di consolazione, di chiarificazione e di stupore, perché i veri poeti ci stupiscono sempre un po'. I poeti realizzano il piccolo miracolo laico invocato da Dostoevskij: d'accordo, sappiamo che due più due fa quattro, ma quanto più bello sarebbe se almeno una volta facesse cinque.
Da tutto questo risulta evidente - io spero - il senso niente affatto professorale, anzi, tutto privato, che mi ha deciso a realizzare questa antologia, e lo stesso dicasi dei criteri seguiti nella scelta dei testi e dei collaboratori. Infatti, salva la personalità e libertà stilistica di ciascuno, credo che si sia imparentati fra noi da alcune convinzioni comuni che sintetizzo.
Primo: se un'opera è scritta in versi un motivo c'è e va rispettato. Secondo: in ogni testo di un vero poeta si celebra la conciliazione tra Apollo e Dioniso, razionale e irrazionale. Quindi la passione va accompagnata dalla tecnica. Quanto all'annoso ed uggioso quesito se la poesia sia o no recitabile, io non scorderò mai il senso di gioiosa libertà che emanava dalle recite di alcuni grandi dicitori che ho ascoltato, e non scorderò mai i tanti poeti con cui mi sono alternato nella dizione pubblica dei loro versi, da Pasolini a Evtusenko, da Rafael Alberti a Pablo Neruda.
Ma iniziamo senz'altro ad ascoltare le voci della poesia. Ad avviare il tutto, un motivo musicale di un maestro che ha molto lavorato sui rapporti tra musica e poesia, il maestro Nicola Piovani.
Vittorio Gassman