Il pugnale di Bruto grondava ancora di sangue quando, appena diciottenne, il giovane Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, venne informato dell'assassinio del condottiero. Gli ideali che avevano fatto grande il periodo repubblicano, in quel momento, erano ridotti a maschere grottesche, mentre sullo stesso Senato romano regnavano indisturbati la corruzione e il caos. Proiettato in una spietata lotta per il potere, Ottaviano dovrà ricorrere alla forza delle spade e alle seduzioni della politica per trasformare in realtà il proprio destino: quello di essere, al culmine di sanguinose battaglie, proclamato "Augusto" e salutato come il padre dell'Impero. Raccontate dalla viva voce degli uomini e delle donne più vicini all'Imperatore, le gesta di Augusto, le guerre che lo videro opporsi trionfalmente alle forze di Marco Antonio e di Cleopatra, figure leggendarie come Marco Tullio Cicerone compongono un affresco di insuperata forza narrativa.