La Lega Nord cresce nei voti e cala lungo la penisola, al di sotto del Po, in quelle che da sessant’anni sono note come le «regioni rosse». Paolo Stefanini ha battuto, provincia per provincia, gli ex feudi comunisti, dall’Emilia all’Umbria. Ha parlato con i dirigenti leghisti, si è confuso tra i militanti e gli elettori, tra le mamme orgogliose alle selezioni di miss Padania. Ha visitato le feste verdi che costellano gli Appennini, tra zucche, vino e castagne, tra stand e gazebo, strumenti primari della militanza, e ha registrato quell’humus culturale all’origine dell’irresistibile ascesa leghista. Avanti Po è la scoperta di un’Italia centrale inedita, è il racconto dei crolli improvvisi del consenso finora monolitico della sinistra, di un popolo impaurito dagli stranieri, dei sindaci indaffarati a inventarsi nuovi riti, degli attivisti che rivendicano il loro passato comunista, dei giovani che credono che il futuro sia di Bossi. In attesa delle elezioni regionali del 2010, la nuova sfida per il grande balzo del partito del Nord al Centro dell’Italia.