BAMBINO DI VARSAVIA (IL)
Autore: ROUSSEAU FREDERIC
Editore: LATERZA
Data di pubblicazione: Gennaio 2011
Collana: I ROBINSON
Codice: 9788842094579
Dimensioni: 14 cm x 21,1 cm x 1,9 cm
Peso: 429 g
Pagine: 201
Disponibilità: DISPONIBILE IN 6/7 GIORNI
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Descrizione di "BAMBINO DI VARSAVIA (IL)"
Conosciamo questa immagine, conosciamo quel bambino. La fotografia del ghetto di Varsavia è diventata un'icona della Shoah, un oggetto nomade che erra nel campo della memoria occidentale da più di sessant'anni. Ma come è nata la fotografia simbolo dell'Olocausto? È ancora in grado di parlarci o la guardiamo senza più vederla?
«La fotografia del bambino di Varsavia è vittima della sua grande efficacia. Nell'era multimediale planetaria, un piccolo clic ci fa passare da una vittima all'altra: clic! Mohammed al-Durah cancella il bambino di Varsavia; clic! È il turno del piccolo Elián González... La confusione sentimentale e politica è totale. L'immagine del ghetto di Varsavia non è più un documento: ha smesso di essere uno strumento pedagogico; sfocata, travestita, abusata, stravolta, sequestrata, ha perduto la sua capacità di messa in guardia; non informa più, è erosa dagli usi distorti.
L'immagine si è modificata, consumata: portatrice all'inizio di una verità fondamentale, è diventata supporto di menzogne al servizio dei peggiori deliri. All'interno di un processo accelerato di globalizzazione degli affetti, delle emozioni, delle sensibilità, si fa sempre più riferimento ‘all'opinione pubblica mondiale'. E ormai l'unico dovere di questa opinione pubblica è di commuoversi, di commuoversi spesso, di commuoversi e basta. L'analisi e la comprensione dei processi storici vengono messe da parte a favore della sola dimensione emotiva delle immagini. In sostanza, in una certa misura sono delle storie senza storia – né quella degli individui né quella dei popoli – quelle che oggi offrono agli occhi e alla comprensione queste immagini. L'immagine ha cessato di essere archivio. Non sollecita più il nostro desiderio di conoscere. Dopo essere stata verità, l'immagine si è trasformata in menzogna.»