"Pesci rossi" si intitola una fortunata raccolta di scritti di Emilio Cecchi, che vide la luce nel 1920. Pochi anni prima Cecchi, in occasione della mostra della Secessione Romana, aveva avuto modo di ammirare "I pesci rossi" di Matisse: al quadro, così moderno nell'estetica delle forme e nella profondità delle allusioni, e alla mostra, lo scrittore dedicò un breve articolo e qualche annotazione sparsa dei suoi taccuini, suscitando l'interesse e la curiosità dei suoi lettori, di altri critici del suo tempo, e perfino della famiglia reale. Sì che da allora, e per qualche tempo, pesci rossi allusero proprio a quei brevi saggi, a quelle colte divagazioni del tipo ricordato. I libri di questa collana ripropongono quella stessa tecnica dello scrivere, un saggio breve illustrato, che abbia per argomento un artista, un'opera, una città, un monumento. Questo primo volume, pubblicato in concomitanza con le celebrate mostre mantovane rappresenta una guida esauriente alla "Camera degli sposi" di Andrea Mantegna e presenta, oltre al saggio, testi descrittivi delle diverse parti del ciclo.