Antonio di Padova è universalmente noto come grande taumaturgo ed eminente predicatore, dalla parola penetrante e persuasiva. La raccolta di Sermoni, unica opera che egli ha lasciato, composta per commentare le letture delle domeniche e delle festività dell’anno liturgico, ci consente di conoscere anche altri aspetti della sua ricca personalità, quali il suo profondo e appassionato amore a Cristo, centro di tutta la sua esistenza e di tutta la sua opera, e il suo anelito a vivere radicalmente il Vangelo, che lo spinse a seguire Francesco d’Assisi.
Riflettendo sulla sacra Scrittura, di cui aveva un’eccezionale conoscenza, con uno stile vivace e coinvolgente, arricchito da narrazioni storiche e da esempi attinti dal mondo della natura, egli cerca costantemente di mettere in evidenza la grandezza e la dignità dell’uomo, chiamato a realizzare nella sua vita lo splendore del volto di Cristo.
I sermoni qui pubblicati tracciano un itinerario che percorre l’intero anno liturgico, delineando una visione della vita cristiana sorprendentemente attuale, in cui il cammino di ogni giorno viene sostenuto dalla misericordia di Dio, vissuto nella fraternità e tutto orientato all’assimilazione dei sentimenti di Cristo.
L’introduzione, dopo una sintetica presentazione della vita di Antonio, situandola nel contesto storico e socio-religioso del suo tempo, presenta una panoramica dei sermoni di Antonio, all’interno della predicazione del XIII secolo, facendone emergere stile, caratteristiche simbologia; quindi, in un ultimo capitolo esamina i percorsi di teologia e spiritualità dei sermoni.
Punti forti
Popolarità del Santo autore:Antonio di Padova l L’Autore è il grande predicatore del tempo
di Francesco
Destinatari
Tutti i cultori dei classici della spiritualità.
Il testo è rivolto a laici, più che a religiosi
Autore Sant’antonio di Padova (1195-1231), è nato a Lisbona da nobile famiglia. Canonico agostiniano, attratto dal martirio di alcuni frati in Marocco, si fece francescano. Chiamato inaspettatamente a predicare, si scoperse la sua erudizione e il suo talento oratorio. Fu da Francesco stesso nominato “lettore in teologia” per i frati. La sua reputazione come predicatore – e taumaturgo – fu ampia anche durante la sua vita.Trascorse l’ultima parte della sua vita nei pressi di Padova, dove anche morì. Il suo culto, sempre molto popolare, “scoppiò” ulteriormente nel XIX secolo. L’unico scritto rimastoci sono i suoi sermoni talvolta espressi solamente in appunti.
La curatrice Mary Melone, nata nel 1964, è religiosa nella Congregazione delle Suore Francescane Angeline. Oltre alla laurea in Pedagogia, ha frequentato gli studi teologici e ha conseguito il dottorato inTeologia dogmatica all’Antonianum, dove è attualmente docente di Teologia trinitaria e Pneumatologia e dove ha ricoperto, dal 2002 al 2008, l’incarico di Preside dell’Istituto Superioredi Scienze Religiose. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni (come Lo Spirito Santo nel “De Trinitate” di Riccardo di San Vittore, Roma 2001), specialmente in ambito francescano, e ha curato molte voci del Dizionario Bonaventuriano. Si interessa anche di teologia contemporanea e ha scritto alcuni contributi sulla Pneumatologia dei teologi del XX secolo.