"Dammi mille baci, e poi ancora cento, e poi di nuovo altri mille, e poi altri cento ancora, e poi all'infinito altri mille, e di nuovo altri cento." Presentato dallo stesso autore come libellus lepidus e novus, l'eterogeneo corpus di poesie di Catullo, con suoi 116 componimenti, riflette i canoni di un nuovo comporre, erudito e raffinato, in grado di tradurre i linguaggio tutto umano dell'interiorità. Dalle nugae agli epigrammi, passando per i carmina docta: il poeta veronese scandaglia con attenta vivacità, non senza una dose di ironia, le sfumature molteplici dell'animo, tra amori, amicizie, pubbliche rivalità, privati impulsi.
Con la sua sorridente e viva callidità, il poeta attraversa la tradizione per giungere a esiti di straordinaria originalità: la sua raccolta, multiforme eppur coerente nei toni e nelle tematiche, ci giunge come attuale mosaico di autentici sentimenti umani.