Un canto d'amore tra il cielo e la terra, tra il sole e l'ombra dei cedri e dei ginepri, tra la polposità della carne e la sospensione della preghiera, tra l'abisso umano e la grazia di Dio. Un inno umile e regale all'ebrezza del vino che si mesce nelle coppe d'oro, all'attrazione che sfrena la passione degli amanti, alla Sapienza che guida i saggi e gli spiriti puri, alle cime d'erbe odorose nelle vigne in cui si raccolgono i frutti succosi. Il Cantico dei Cantici, attribuito a re Salomone, è testo di impareggiabile bellezza, idillio rarefatto e drammatico la cui potenza l'ha fatto ascendere alla santità delle Sacre Scritture, testimonianza profana di amore assoluto tra gli esseri umani e voce ammaliante dal significato ancora oggi misterioso. Da millenni mistici ed esegeti tentano di risolverne l'enigma, consegnandoci letture spesso contraddittorie e richiamando storie e personaggi che la tradizione biblica ha scolpito nell'immaginario. Ma leggere questo canto modula ogni volta suggestioni diverse, evocazioni sublimi e indecifrabili, dimentiche del loro contesto storico, destinate a esistere al di là del tempo e dello spazio. In questa nuova edizione, curata e tradotta dal poeta e studioso Andrea Ponso, si aprono inaudite e sorprendenti possibilità di lettura. Recuperando le sfumature e gli accenti spirituali dei versi originari, Ponso scava tra le parole per discostarsi dalla vulgata. Non recide il significato dal corpo del significante, dando così vita a un'esperienza del testo che è pratica meditativa in atto; e porta a nuova luce, nel suo splendore, la grazia del più grande canto d'amore di tutte le letterature.