I dialoghi più salienti tra l’amato e l’amata nel Cantico dei Cantici. Lui è chiamato con il vezzeggiativo “il mio diletto”, “l’amato mio”. Lei chiamata con gli appellativi di “fidanzata”, “sposa”, “sorella mia”. Prima di ogni altra interpretazione, il Cantico è la celebrazione dell’amore umano nelle sue varie sfaccettature.
Il libro è aggraziato dalla plastica raffinatezza delle tavole del maestro Alessandro Nastasio che lasciano trasparire il pathos del desiderio e della ricerca amorosa accanto alla serenità dei sentimenti del vivere insieme nella relazione di coppia
Alessandro Nastasio è nato a Milano nel 1934. Ha studiato con Tullio Figini e Aldo Salvatori a Milano. A Roma ha lavorato con Sarra e Purificato. Ottenuta la cattedra all’Accademia delle Belle Arti di Brera nel 1966, per trent’anni si è dedicato all’insegnamento di Educazione Artistica in diversi istituti scolastici. La sua prima mostra personale risale al 1957, alla Pinacoteca Latina. Da allora ha tenuto numerose personali in Italia e all’estero. In collaborazione con architetti di chiara fama, ha realizzato opere pubbliche e private, viaggiando in America, Asia e Oriente. Ha collaborato con parecchi editori, illustrando opere di grande pregio. Nastasio si è inserito fra i grandi maestri dell’arte contemporanea e le sue opere si sono imposte all’attenzione di gallerie e collezioni private. Vive e lavora a Milano.
Presso le Edizioni San Paolo ha illustrato Nonostante tutto osiamo dire (1990), Canto d’amore (1993), Ti chiamo Padre come Gesù ci ha insegnato (1994), Qohelet canto della vita (2006).