Un testo di gradevole lettura che ci aiuta a capire meglio la figura e lo spessore spirituale di Charles de Foucauld. Chi giunge ad Algeri la scorge subito, preziosa e alta sul mare, Notre-Dame d'Afrique, con le cupole dai riflessi dorati e le decorazioni moresche. Sono appena arrivato qui sulle tracce di Charles de Foucauld, lo straordinario pellegrino dell'Assoluto, che una febbre conradiana ha spinto verso l'ignoto e il rischio, lui innamorato della vastita dei deserti e del silenzio a farsi monaco ed eremita, esploratore delle vie di Dio in terra d'islam, tra i tuareg del Sahara algerino, che amo come piccolo fratello universale, profeta dunque che apri una strada nuova e primo martire del tormentatissimo dialogo islamo cristiano... E sorprendentemente la prima cosa che incontro, ancor prima di toccare terra, e proprio questa icona di pietra che invoca il dialogo in mezzo alla selva dei minareti e delle moschee della bianca Algeri". "