La resistenza della Chiesa Cattolica, come Stato della Città del Vaticano e come confessione religiosa, ad assumere senza restrizioni i diritti umani e a promuoverli di fatto genera notevoli difficoltà nella coscienza di molti. José Maria Castillo analizza fino alle estreme conseguenze questo problema cruciale che coinvolge la vita e il funzionamento della Chiesa Cattolica, così come il progresso dell'intera società civile: problema che - afferma "sta nel sapere se un'istituzione, pubblicamente accettata, riconosciuta e ufficialmente protetta dall'ordinamento costituzionale di un paese, possa organizzarsi in modo che, in virtù delle sue credenze confessionali, si crede in diritto di privare i suoi fedeli di determinati diritti che hanno come cittadini". La riflessione del teologo spagnolo aiuta anche a comprendere tra l'altro come la necessità del potere temporale, che si esprime nella gestione monarchica dello Stato della Città del Vaticano da parte del Papa, non sia di diritto divino: nei Vangeli, infatti, non ce n'è il minimo accenno. C'è invece una parola chiara di Gesù nel mandare i Dodici, ed è un ordine: "E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche" (Mc 6,8-9).