Conoscere se stessi attraverso una graduatoria di preferenza applicata ai colori è possibile solo se dei colori conosciamo fino in fondo i simboli, i significati, la storia, le corrispondenze. Perché diciamo «giornata nera, «restare al verde», «andare in bianco», «vedere rosso», «feeling blue» come malinconia? Studiati da sempre quasi con distacco, raccontati da letterati e «maghi» con la soggezione imposta da ogni dimensione «misteriosa», fin dai primi vagiti della psicanalisi i colori sono entrati scientificamente nell'indagine dell'individuo per aiutarci a scoprire chi siamo davvero. Attraverso le nostre preferenze o il nostro rifiuto di un colore emerge chiara una tendenza, una caratteristica del nostro carattere che forse non conoscevamo: ogni colore con la sua simbologia, con la sua storia racconta e ci racconta. Ma come si è arrivati ad assegnare ai colori un particolare significato, quella particolare corrispondenza? Quanto hanno influito la storia, le vicende politiche, le religioni, la superstizione, il mito, nella definizione intellettuale di un colore? Perché nell'immaginario popolare il giallo è il colore dell'indagine poliziesca, del delitto, della gelosia, il verde è associato alla speranza, il blu alla meditazione? E il rosso è ancora il colore del potere? Perché la superstizione assegna al viola messaggi di riservatezza e di mestizia? E il bianco è davvero il colore dell'innocenza o è anche..? A questi interrogativi intriganti e misteriosi si è rivolta la ricerca che fa di questo libro una sintesi di quanto è stato scritto da studiosi, scienziati, poeti e «cercatori d'anima» per arrivare con la scienza dei colori al ritratto di noi stessi, senza alibi. Rivolta esclusivamente alla cultura occidentale, questa «indagine sull'arcobaleno» di Luciana Boccardi si avvale delle immagini suggestive di Vittorio Pescatori e del messaggio di Ludovico De Luigi che affida il compito di «traghettatore», di guida ideale per ogni colore, a Pulcinella: «maschera napoletana che - afferma il pittore - interpreta tutta l'ironia del carattere veneziano».