La storia del cristianesimo si occupa delle diverse forme di cristianesimo che si sono affermate dopo la diffusione del messaggio evangelico, delle loro reciproche relazioni e delle loro differenze.
Questa disciplina presenta, fin dalle sue origini, strette correlazioni con la storia politica, con il pensiero filosofico e teologico, con la ricerca sociologica e antropologica, relazionandosi anche con i problemi del mondo attuale.
Il cristianesimo ha dato, infatti, un contributo determinante alla formazione dell’Europa, influendo profondamente sui rapporti tra l’Occidente europeo e l’Oriente: molti dei conflitti che oggi turbano varie regioni del mondo, infatti, affondano le radici nei rapporti tra il cristianesimo e le altre religioni o le confessioni scismatiche da esso derivate.
Questa disciplina, che ha le sue fonti storiografiche nelle antiche scritture, ha risentito spesso delle diverse interpretazioni cui sono stati sottoposti i testi originali.
L’opera di trasmissione degli scritti letterari e filosofici ha assunto, fin dai tempi antichi, una funzione simile a quella che oggi è esercitata dai media: la divulgazione delle informazioni e delle conoscenze su vasta scala non si sottrae a un’interpretazione dei contenuti attraverso il filtro dell’ideologia dominante.
La “manipolazione” della conoscenza è dunque una pratica che ha radici antiche.
Ciò spiega perché il confronto tra le diverse traduzioni o interpretazioni ha talvolta portato alla luce l’apocrifia di alcuni testi sacri.
L’attuale clima instaurato dall’impero globalizzato ha creato il “credo del profitto e per il profitto” imposto da chi ha preso in mano le sorti del mondo.
Per contrapporsi a tale pericolosa fonte di sopraffazione materialistica è necessario che, da chi rappresenta la visione spirituale dell’esistenza dell’uomo, si levi una voce “che parli alle anime dei cittadini del mondo” e che predichi gli ideali di giustizia sociale, fratellanza e pace che hanno fatto grandi le religioni monoteistiche.