A chi non poteva essere allora presente, narrano che il Vaticano II fu il primo Concilio raccontato al grande pubblico tramite la stampa: le cronache delle sedute, non più totalmente coperte dal segreto conciliare, erano rese note non solo dai documenti ecclesiastici ufficiali, ma anche dalle colonne dell'Avvenire d'Italia? Con queste parole, tratte dalla prefazione de Il Concilio davanti a noi, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) vuole narrare del Vaticano II, il Concilio che più di tutti ha rinnovato il volto della Chiesa, tanto che, `dopo il 1965, ascoltando la prima messa non in latino, uomini e donne del tempo si interrogarono con più coscienza sui cambiamenti radicali che, anche nella vita quotidiana della singola persona i lavori conciliari avevano significato`. La Fuci ha voluto `togliere la polvere` dai documenti conciliari, ritenuti così attuali, carichi di profezie, custodi delle radici dell'impegno cristiano nella società. Si è perciò deciso di studiare ed approfondire i testi grazie alla guida di `fratelli maggiori`, teologi e studiosi che hanno vissuto in prima persona i lavori conciliari; i lavori sui singoli decreti conciliari sono apparsi, a scadenza mensile, su `Ricerca`, la rivista di approfondimento della Fuci. Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Dei Verbum sono solo alcuni dei titoli che racchiudono, in una lingua antica, la novità della Chiesa presente.