DESCRIZIONE: La redazione di queste Conversations avec Goethe si conclude nel 1835-36 a Weimar, ove Frédéric Soret strinse con Goethe «un rapporto intenso, una frequentazione continua, una stima reciproca» – scrivono i curatori di questa prima edizione italiana. Un affresco privo di ambizioni letterarie che rende visibili, con “oggettività”, i lati meno noti del grande poeta: passando attraverso una critica della scienza – che interseca la sua concezione della natura e si inserisce nel filone della Naturphilosophie – si finisce per scoprire il senso che Goethe dà al corso della storia e alla politica.
Temi solo apparentemente distanti fra loro, che in realtà sottacciono la stessa idea di fondo: «dalla natura, da qualunque parte la si guardi, scaturisce l’infinito» – in essa particolare e universale si compenetrano. Ne deriva un empirismo da Goethe stesso definito “delicato”, che percepisce l’oggetto come unità vivente, evitando gli eccessi romantici: saper cogliere nel divenire continuo delle forme il permanere di qualcosa di stabile. È la teoria della trasformazione, che vale per la natura, per la storia e per la politica: essere troppo fedeli alle cose esistenti o voler del tutto astrarne significa farvi violenza.
Pagine rarefatte di clamori, dalle quali emerge il Goethe pensatore e teorico della forma.
COMMENTO: La prima edizione di celebri colloqui sulla vita, l'arte, la morte di Goethe con l'amico Frédéric Soret.
J.W. GOETHE (1749-1832), letterato, filosofo, critico d’arte, scienziato nonché uomo politico, padre del Neuhumanismus, è divenuto emblema della cultura tedesca.
FREDERIC SORET (1795-1865), studioso di fisica e numismatica orientale di origine svizzera.