Oggi possiamo contare su un gran numero di sussidi catechistici e altri sono in continua elaborazione. Perché allora questo ulteriore percorso? Perché se accettiamo di vivere in un cambio d'epoca, come più volte ci ricorda Papa Francesco, allora comprendiamo che i modelli fin qui in uso rischiano, malgrado l'impegno di tanti operatori laici e consacrati, di non produrre alcun effetto. Un cambio d'epoca rappresenta una discontinuità profonda con il passato: non è più tempo di dare risposte, di spiegare tutto, di disporre di programmi ben pianificati, perché la fede non va più presupposta ma proposta, perché la fede non si accende più per convinzione ma per attrazione, perché oggi, più in generale, cristiani non si nasce ma si diventa e si sceglie. Ci siamo allora chiesti se sia ancora possibile pensare la catechesi dentro un approccio sistematico, esplicativo, da impartire a bambini e ragazzi in gruppi-classe divisi per età? È ancora possibile pensare ad un catechista super competente, come indicato nei vari documenti sulla catechesi: esperto di pedagogia e psicologia, di didattica, di comunicazione interpersonale, di S. Scrittura e tradizione, liturgia, magistero e teologia, storia della Chiesa e segni dei tempi? Ma scavando ancora più a fondo ci siamo chiesti: «Perché la catechesi di iniziazione oggi? Perché il catechista?». Prefazione di Rinaldo Paganelli.