La teologia classica sostiene che nella rivelazione di Cristo c'è un novum per la storia dell'umanità, mentre il pensiero filosofico tende a sostenere che è insito nella natura umana ciò che, in forme diverse, è contenuto nelle affermazioni dei teologi. «Se il mistero di Cristo non è il nostro stesso mistero, se la cristofania non significa più dell'archeologia (del passato) o dell'escatologia (del futuro), faremmo meglio a considerarla un pezzo da museo», osserva Panikkar nel libro. La cristofania del terzo millennio non può dunque essere né settaria, né una mera consolazione per i credenti, ma «la profondità più interiore di noi tutti, l'abisso dove in ognuno di noi l'infinito e il finito, il materiale e lo spirituale, il cosmico e il divino si incontrano».
Sommario
I. Cristo è il simbolo cristiano di tutta la realtà. II. Il cristiano riconosce Cristo in Gesù e attraverso di lui. III. L'identità di Cristo non è la sua identificazione. IV. I cristiani non hanno il monopolio sulla conoscenza di Cristo. V. La cristofania è il superamento della cristologia tribale e storica. VI. Il Cristo protologico, storico ed escatologico è un'unica e medesima realtà distesa nel tempo, estesa nello spazio e intenzionale in noi. VII. L'incarnazione come evento storico è anche inculturazione. VIII. La Chiesa si considera luogo dell'incarnazione. IX. La cristofania è il simbolo del mysterium coniunctionis della realtà divina, umana e cosmica. Glossario.
Note sull'autore
Raimon Panikkar (1918-2010), filosofo, teologo e sacerdote cattolico, ha attraversato una pluralità di tradizioni: indiana ed europea, indù e cristiana, scientifica e umanistica. Laureato in Chimica, Filosofia e Teologia, ha insegnato nelle maggiori università d'Europa, India e America ed è stato autore di numerosi libri e articoli su argomenti che spaziano dalla filosofia della scienza alla metafisica, dalla teologia alle religioni comparate. Jaca Book sta pubblicando in Italia la sua Opera Omnia.