Le critiche teatrali di Gramsci dal ’15 al ’20 non sono ancora note come meritano. Pubblicate in gran parte per la prima volta nel sesto volume delle Opere presso Einaudi nel lontano 1950, vennero riedite con alcune nuove attribuzioni in appendice a quattro raccolte di articoli torinesi di Gramsci, apparse sempre presso Einaudi nel 1980, ’82, ’84 e ’87 (le cinque edizioni citate sono da gran tempo esaurite). La presente edizione le ripropone tutte integralmente, in ordine cronologico. L’ampia introduzione di Guido Davico Bonino, oltre a sottolineare la carica etico-civile dell’impegno cronistico gramsciano, fa’ da guida al lettore all’interno di un lavoro minuzioso e fittissimo, che non esita ad affrontare alcuni dei nodi cruciali della scena italiana ed europea del primo Novecento.
Antonio Gramsci giunge a Torino sul finire dell’estate del 1911. Ha poco più di vent’anni: nato ad Ales (Cagliari) il 22 gennaio 1891, ha studiato a Ghilarza, Antu Lussuegiu, Oristano, Cagliari, dove ha conseguito la licenza liceale. Per iscriversi all’Università di Torino concorre ad una delle borse di studio di 70 lire mensili, offerte dal Collegio Carlo Alberto agli studenti poveri delle vecchie provincie del Regno di Sardegna (con lui si presentano Togliatti, Augusto Rostagni, Leonello Vincenti). Vince la borsa e a novembre si iscrive alla Facoltà di Lettere. Non di laureerà mai, giacché dal 1913, iscrittosi alla sezione di Torino del movimento sociale torinese, s’avvia al lavoro di intellettuale militante: ai primi di dicembre del ’15, entrando a far parte della redazione torinese dell’«Avanti!», inaugura un’intensa attività giornalistica come editorialista politico, polemista civile e cronista teatrale, che durerà fino a tutto dicembre 1920. Nel gennaio successivo, all’uscita del primo numero torinese del quotidiano «l’Ordine nuovo», Gramsci affida la critica teatrale a Piero Gobetti.
Guido Davico Bonino è nato a Torino nel 1938, qui si è laureato in Letteratura italiana sotto la guida di Giovanni Getto. Nel 1961 entra a far parte della casa editrice Einaudi, succedendo come capufficio stampa a Italo Calvino e divenendone sino al 1978 segretario editoriale. Docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea, letteratura teatrale italiana, storia del teatro alle università di Cagliari, Bologna e Torino, è stato critico teatrale de «La Stampa» dal 1978 al 1989, ha diretto il Teatro Stabile di Torino dal 1994 al 1997, e dal 2001 al 2003 l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Ha pubblicato varie monografie e raccolte di studi di carattere universitario, ha curato edizioni di classici italiani, ha tradotto dal teatro francese.