"Eccoti, Lettor mio caro, in questo libriccino un intingolo saporoso e fino, che sono certo ti appagherà il palato, ti conforterà lo stomaco del pari che l'anima, e diverrà il VADE-MECUM, il tuo fido Acate. Romano o non Romano che tu sii, provvisto soltanto di questo, non passeggerai più annoiato e sbalordito per Roma. Delle tante e tante cose, ond'è ricca la grande e cara Metropoli nostra, ciò che prima ti era sembrato indifferente ed oscuro, rivestirà per te nuova luce, ti darà materia a pensare e a parlare. Passeggiando solingo col vade-mecum, che ti offro, i tuoi pensieri avranno di che pascersi girando gli occhi sui monumenti di Roma. In conversazione potrai brillare e fare il saputo e il dotto. Accompagnando un forastiero per la città, gli renderai utile e piacevole la tua guida, la tua compagnia. Se non sei Romano, avrai in questo un amico espansivo e sincero, che ti rivelerà mille misteri, che neppure sospetteresti il più da lontano. Se non sei dotto, questo in linguaggio chiaro e semplice, fiorito di mille facezie, ti illuminerà ed istruirà su tante e tante cose, che (te lo dico però in un orecchio) tal fiata neppure i più dotti sanno. Se sei dotto, questo sarà un tornagusto, un meminisse juvabit".
(dalla Prefazione)