Benedetto XVI ha rinunciato al ministero petrino richiamando la Chiesa alla necessità di affrontare con vigore le sfide del nostro tempo. Dopo questo gesto «rivoluzionario» è stato tutto un convulso susseguirsi di eventi, suggestivi, commoventi, drammatici, imprevisti. Trascorso poco più di un mese da quel giorno viene eletto Papa il card. Jorge Mario Bergoglio. I gesti e il linguaggio di papa Francesco hanno raccolto il testimone di papa Benedetto, evocando da subito l’immagine di una chiesa povera, piena di speranza e di misericordia.
P. Antonio Spadaro, direttore della prestigiosa rivista «La Civiltà Cattolica», ricostruisce questo passaggio epocale dal suo privilegiato punto di osservazione, interrogandosi sul suo significato e sulle prospettive per il futuro. Essendo gesuita, e dunque formato alla stessa scuola spirituale di papa Francesco, p. Spadaro riconosce i tratti specifici della spiritualità di Ignazio di Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù, che plasmano lo stile di vita, di preghiera e di azione del nuovo Vescovo di Roma.
Queste pagine, in definitiva, aiutano a comprendere che abbiamo vissuto – anzi, stiamo ancora vivendo – un’esperienza davvero unica di riforma e di amore per la Chiesa.
Antonio Spadaro (1966), gesuita, è il direttore della rivista «La Civiltà Cattolica». È inoltre Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Autore di molti volumi sulla cultura contemporanea, ha riservato una speciale attenzione a due temi: quello del rapporto tra la cultura umanistica, specialmente letteraria, e la fede; e quello della teologia al tempo in cui Internet e i media digitali hanno un forte impatto sul modo di pensare (Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete è il suo titolo più recente). È molto attivo anche in Rete con il suo blog cyberteologia.it e il suo account twitter @antoniospadaro.