"Il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni." L'ha scritto Eleanor Roosevelt, ed è proprio vero. Crederci significa rischiare, compromettersi con la realtà, senza avere paura delle piccole o grandi sconfitte. Significa impegnarsi con determinazione e disciplina, senza perdere lo sguardo fiducioso nel futuro e nella vita, che proprio di quel sogno ci ha fatto innamorare. Io mi sono buttata a 23 anni, e non ho più smesso. E stato duro, a tratti, comunque magnifico: oggi, guardandomi indietro, capisco che tutto ciò che è accaduto ha avuto un senso. Altana, Doxa, Connexia, e le altre nostre aziende (start-up nella ricerca, nel digitale e nella comunicazione), professionale, c'è stato un cammino di fede sempre più importante. "Ho uno strano, scomodo rapporto col denaro prodotto" racconta, "che non considero mia proprietà, ma "provvisoriamente parcheggiato", e rispetto al quale io sono strumento di gestione per costruire nuovi posti di lavoro, o progetti nel settore non profit, che seguo e/o promuovo. Sono convinta che la vita sia un dono magnifico, inclusi i pezzi di dolore, gli errori e le fatiche attraversate."