L'idea che gli esseri viventi abbiano trovato origine in forme elementari primordiali, dalle quali si sarebbero poi sviluppate per gradi le specie attuali, si ritrova già accennata nella storia del pensiero dai Greci in poi: ma solo con Charles Darwin questa intuizione raggiunge una struttura sistematica e una fisionomia definita. Sulla base d'un numero imponente di dati, osservazioni, raffronti sulla flora e la fauna di differenti latitudini, il giovane naturalista inglese giunse, verso la metà del secolo XIX, a conclusioni sconvolgenti, rivoluzionarie circa l'origine della vita. La pubblicazione, nel 1859, dell'"Origine delle specie", che raccoglieva i risultati delle sue ricerche, procurò a Darwin la notorietà, la gloria, e il biasimo a un tempo. Il successo editoriale fu prodigioso, la prima edizione (oltre mille esemplari) fu esaurita in un giorno. Con quest'opera rigorosa e straordinaria, Darwin scardinava la tradizione biblica della creazione del mondo, in-troducendo il concetto di una lenta evoluzione delle specie animali e vegetali da antenati profondamente diversi. Introduzioni di Pino Cacucci, Giuseppe Montalenti, Pietro Omodeo, Luca Pavolini.