«Tutto ciò che si può provare, si può anche contestare. Incontestabile è solo ciò che è indimostrabile». «L’arte è il nostro grazie al mondo e alla vita». «Le possibilità dell’uomo sono sconfinate, ma anche, ciò che sembra contraddirlo, le sue impossibilità. Tra l’infinito che egli può e l’infinito che non può, si trova la sua patria». «Che il proprio destino non si realizzi, come lo si era prefigurato idealmente e come poteva e doveva realizzarsi secondo le sue possibilità – anche questo è un modo di realizzare il proprio destino». «Per lo più gli uomini nascono di nove mesi , ma muoiono settimini». «Non è andata nel mondo come i profeti o le guide pensavano e volevano, ma senza i profeti e le guide non sarebbe “andata affatto”». Aforismi precisi e fulminanti, pensieri profondi e acuminati, riflessioni che illuminano il buio, considerazioni che colgono l’armonia del mondo nell’apparente caos. Questo è “Diario postumo”, libro genialmente “malinconico”, ottimista e pessimista ad un tempo.