Dio: che cosa sappiamo di lui? Possiamo conoscere la sua volontà? Perché permette il male? Che cosa significa “Trinità”? Ciò che la fede cristiana insegna su Dio deve oggi sapersi giustificare tanto davanti alle tradizioni bibliche quanto davanti alle domande degli uomini e delle donne contemporanei. Richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà di fronte alle esperienze di altri ambienti culturali e storici; spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il Dio cristiano: un Dio vincolante, obbligante (verbindlich). E un Dio coinvolgente. In questo libro essenziale è esposta la dottrina teologica su Dio, oltre le opinioni del momento, in un costante dialogo con religioni, sensibilità e filosofie contemporanee.
Dalla quarta di copertina:
Che cosa insegna la fede cristiana su Dio? Che cosa possiamo sapere di lui? Le convinzioni religiose sono motivabili? Che cosa può deporre in favore della loro verità? Ci sono delle prove dell’esistenza di Dio? Che cosa significa Trinità? Perché Dio permette il male? Possiamo conoscere la sua volontà? Le risposte a queste domande non dovrebbero proporre solo delle opinioni qualsiasi, bensì rendere possibile un discorso impegnativo, coinvolgente.
Una dottrina cristiana su Dio deve sapersi giustificare davanti alle tradizioni bibliche così come davanti alle domande degli uomini; richiede rigore intellettuale, ma anche umiltà davanti alle esperienze fatte in altri ambienti culturali e storici; e spinge a concentrarsi sull’essenziale.
Il libro di Jürgen Werbick soddisfa queste esigenze mentre presenta una moderna dottrina su Dio che spazia dalla filosofia della religione alla teologia fondamentale e alla dogmatica, senza evitare nessuna di queste domande. Il termine tedesco ricorrente è verbindlich, che significa “vincolante, obbligante”: deriva da verbinden, “legare, collegare” e richiama il greco leghein, da cui deriva logos: nel significato di “parola, ragione, senso”. Dio vincolante e obbligante e dunque coinvolgente.
«Questa opera costituisce un’ulteriore conferma della profondità speculativa del pensiero di Werbick. Il nostro autore rivisita filosofi e teologi, sia del passato che dell’età moderna – in particolare Nietzsche –, e si confronta con loro, alla luce delle questioni e delle sensibilità contemporanee. Deve essere molto apprezzata la capacità di Werbick non solo di saper argomentare la dottrina di fede, ma di darle maggiori ragioni nel momento in cui è necessario riformularla in considerazione delle sue aporie».
Paolo Gamberini, S.I. (Napoli), direttore di Rassegna di Teologia