Un vademecum indispensabile per: antiquari, archeologi, architetti, art advisors, artisti e loro eredi, bibliofili, case d’aste, collezionisti, consulenti, curatori, designers e fashion designers, docenti e studenti di accademie d’arte e facoltà con indirizzo artistico, diplomatici, editori d’arte, eredi di collezioni, fund raisers, galleristi, librai antiquari, manager della cultura, mecenati, mercanti d’arte, musei, periti d’arte, restauratori, storici dell’arte e studiosi, trasportatori d’arte, sponsor, uffici stampa. E per chiunque ami l’arte.
Per la prima volta tutto il diritto dell’arte riunito in un unico volume, spiegato con parole semplici, affrontato con ironia e leggerezza: quasi un “manuale di galateo” per art addicts e aspiranti tali. Il tutto arricchito da aneddoti, curiosità, divertissements, casi ed esempi scelti tra i più bizzarri, e per questo tra i più esemplari, di un mondo, come quello dell’arte, sempre più glocal, sempre più plurimilionario, sempre più glamour, sempre più caratterizzato dalla contaminazione dei linguaggi. Non è un caso quindi che l’autrice abbia deciso di dare il giusto risalto, oltre alle tematiche giuridiche tradizionali legate ai beni culturali e all’antiquariato, anche a tutto ciò che è oggi di tendenza: fotografia, installazioni, performance, design, video arte, digital art, land art. Arrivando a comprendere anche la moda: perché il mondo dell’arte (soprattutto contemporanea) e quello del fashion sono tutt’altro che lontani.
Silvia Segnalini è avvocato e docente di Istituzioni di diritto romano all’Università di Roma La Sapienza. Le sue passioni collezionistiche l’hanno però portata ad approfondire anche il diritto dei beni culturali e della proprietà intellettuale, nell’ottica della consulenza legale per il mondo dell’arte e del collezionismo. Tiene lezioni, seminari e conferenze sul contesto giuridico del mercato dell’arte. Cura una rubrica legale per il mensile “Archeologia Viva”. È socia dell’Aldus Club, Associazione internazionale di bibliofilia di Milano; fa parte degli Amici del Macro, Museo di arte contemporanea di Roma; e della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma.