Possiamo considerare Domenica Narducci da Paradiso (1473-1553) una sovversiva? Lei che si sentiva discepola dell'eretico Savonarola? Certamente è stata una figura di primo piano nella crisi del Rinascimento fiorentino per la funzione religiosa e politica che ha saputo esercitare in veste di profetessa e, soprattutto, di predicatrice, ruolo all'epoca vietato alle donne. Mistica e visionaria, Domenica desiderava che la comunità ecclesiale tornasse a uno stile evangelico di vita, caratterizzato dalla povertà e dalla semplicità, ponendo al centro la preghiera, la meditazione e la lettura della Bibbia. Per questo ha scritto tante lettere a papi, vescovi, preti e laici impegnati affinché attuassero un programma di rinnovamento spirituale per la cristianità del tempo, attraversata da profonde lacerazioni. Ha inoltre difeso con forza, anche davanti alle autorità ecclesiastiche che la contestavano, la sua attività di predicatrice: lo Spirito Santo, diceva, chiama chi vuole -- anche le donne -- a predicare e profetizzare. Gli uomini di Chiesa che vietano alle donne di parlare in pubblico sono quindi dei cattivi interpreti, perché estendono a tutto il genere femminile ciò che Paolo aveva scritto per le sole credenti di Corinto della sua epoca (1Cor 14,34). Nella loro superbia gli esegeti hanno creduto di sapere, «ancor che nulla sanno e nulla intendono».