New York. L'anziano portiere di un grattacielo di Madison Avenue viene freddato con due colpi di pistola. Per il tenente Reynolds, accorso sulla scena del crimine, l'omicida è uno dei tanti balordi che infestano Manhattan. Poche ore più tardi, però, viene richiamato sul posto: in un appartamento del diciannovesimo piano sono state massacrate altre sei persone. Una mattanza d'altri tempi. Tra le vittime c'è il padrone di casa. Rocco Fedeli, calabrese di San Piero d'Aspromonte. Le carte dicono che non aveva precedenti, era un signor nessuno, solo un emigrante che ha fatto fortuna in America. Eppure secondo gli inquirenti l'omicidio è da collegare a una faccenda di droga e di 'ndrangheta. Per questo, quando l'FBI richiede la collaborazione della polizia italiana, entra in gioco il commissario Michele Ferrara, funzionario della Direzione investigativa antimafia. Per lui, dopo tanti anni di servizio in Calabria, la 'ndrangheta non ha più segreti. E anche se la malavita è ormai globale, per risolvere il caso sarà necessario insinuarsi nel cuore dell'Aspromonte, dove tutto sembra ancora inchiodato alle leggi della "famiglia". Il nuovo thriller di Giuttari, che la 'ndrangheta l'ha vista e combattuta in prima persona, è il primo romanzo, dopo la strage di Duisburg e il clamore suscitato in tutto il mondo, a raccontare da vicino la "mafia di esportazione", quella meno conosciuta e più spietata.