Donne d'Italia è il racconto del potere femminile in Italia nell'arco di venti secoli. Un lasso di tempo imponente che va da una grande regina egizia come Cleopatra, la cui influenza fu decisiva nell'ultima fase della Repubblica romana, a Maria Elena Boschi, che riveste il ruolo femminile più rilevante nella storia politica italiana. Tra l'una e l'altra, lo stuolo di donne che hanno segnato la vita del nostro paese (e non solo) nei settori più diversi.
Qualche lettore si stupirà dinanzi alla poco nota grandezza di Cornelia, madre dei Gracchi, e di Matilde di Canossa. Sorriderà dinanzi a una generosa svampita come Cristina Trivulzio di Belgioioso e al modo con cui la contessa di Castiglione convinse Napoleone III a schierarsi con noi nelle guerre d'indipendenza. Fremerà d'ammirazione per il coraggio di Anita Garibaldi e di alcune eroine della Resistenza, troppo spesso oscurate dalle gesta dei loro compagni. Constaterà che, senza Margherita Sarfatti, il destino di Mussolini probabilmente sarebbe stato diverso. Rivedrà le protagoniste della Prima Repubblica, come Nilde Iotti, che soffrì accanto a Togliatti e visse una prestigiosa seconda vita istituzionale. O come Tina Anselmi, ex partigiana, la prima donna diventata ministro.
Per arrivare, poi, con la Seconda Repubblica, alle ministre di Romano Prodi, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, che ha fatto della parità di genere un punto centrale della sua azione politica. Mentre invece, ancora oggi, le donne sono state completamente escluse dalla corsa al Quirinale, per ragioni sulle quali queste pagine rivelano retroscena inediti, così come si soffermano su quanto il ruolo femminile abbia influito nelle scelte politiche di Berlusconi e di Renzi.
Oggi, per la prima volta, due donne (Susanna Camusso e Annamaria Furlan) sono alla guida dei principali sindacati confederali. Per la prima volta una donna – un'italiana, Fabiola Gianotti – è a capo del Cern, il più prestigioso laboratorio di fisica europeo. E un'altra italiana, Samantha Cristoforetti, ha stabilito il record di permanenza femminile nello spazio.
Nella moda, le nostre stiliste – dalle Sorelle Fontana a Miuccia Prada – hanno rivoluzionato il gusto di intere generazioni in tutto il mondo. Tre donne sono presidenti delle maggiori società partecipate dallo Stato (Eni, Enel, Poste), due sono presidenti di Rai e Fininvest, mentre manager femminili guidano grandi aziende private. Nel giornalismo, dove le direttrici di quotidiani sono merce rarissima, la cavalcata delle protagoniste va da Matilde Serao a un mito internazionale come Oriana Fallaci e alla sua grande antagonista, Camilla Cederna. Fino alla televisione, dove – invece – dirigono di più e conducono trasmissioni importanti.
E, per finire, cinque «donne fuori serie» (Elisabetta d'Inghilterra, Angela Merkel, Hillary Clinton, Christine Lagarde e Madre Teresa di Calcutta) che, se non sono nate in Italia, sono oggi di esempio e di stimolo per tante italiane.
Nel nuovo libro di Bruno Vespa, ricco di aneddoti e di esperienze personali, i ritratti e le voci delle donne che hanno fatto la storia del nostro paese e alle quali dobbiamo tanta parte del nostro futuro.