La morte è un tema molto delicato. Non è necessario affrontarlo a priori con i bambini, a meno che non ce ne sia l’occasione. In quel caso è molto importante non cercare di nascondere la verità ai piccoli che finirebbero con l’interrogarsi sul perché lo stato d’animo dei propri adulti di riferimento è così cambiato e potrebbe finire col restare confusi e addirittura sentirsene responsabili.
Al di là della religiosità della famiglia, certamente per un bambino può essere d’aiuto l’idea di poter rievocare almeno con la memoria e con il pensiero l’immagine della persona scomparsa. La malattia, la vecchiaia, la morte necessitano di spiegazioni delicate e chiare. La possibilità di condividere
la sofferenza della mancanza, senza amplificarne la portata ma, anzi, aiutando il piccolo a tollerarla e, solo pian piano, a superarla, fornendo un esempio di equilibrio e chiarezza di sentimenti, è il primo passo per poter superare al meglio questi dolori. Per un bambino l’entità di un “trauma” è proporzionale al modo in cui il genitore glielo filtra, non certo edulcorandolo, ma piuttosto chiarendone la causa e
gli effetti con poche, semplici e chiare parole. I libricini della serie “Conversazioni piccole” ospitano un dialogo fitto fitto tra un bambino e un adulto a proposito di un tema valoriale che tocca la vita dei bambini. Il colloquio è privo di riflessioni e digressioni e rispecchia al massimo l’esigenza del bambino.
L'autrice
Cristina Petit, divenuta celebre attraverso il suo blog maestrapiccola, è maestra elementare e attenta osservatrice dei piccoli, con un poetico senso della leggerezza e della verità.