In una realtà quotidiana sempre più simile a una moderna torre di Babele, dove tutti parlano e nessuno capisce, nei volti di troppi uomini appaiono l’incertezza, l’angoscia e il senso di solitudine, premesse a una società meno umana. Non mancano i fabulatori, i fabbricanti di parole che non nascono dall’onestà, dal silenzio, dalla coerenza di vita. Sembra che quanto più regnano l’interesse e la superficialità tanto più si moltiplichi la mole di parole vuote: forse l’intento non è comunicare la verità, ma stordire la gente e illuderla, per meglio dominarla. Per contro, ci sono persone che parlano poco, ma in quel poco dicono molto! È necessario che la parola comunichi qualcosa di vero e di grande, e quindi di bello, che permetta di entrare in rapporto con gli altri, di intrecciare le vite. E, prima ancora, bisogna che essa aiuti a entrare nel proprio mondo interiore, ad andare in profondità per scoprire la verità di se stessi, quella verità che può essere guida nella vita.
Particolarmente indicato per genitori ed educatori, potrà comunque interessare un ampio pubblico di laici e religiosi poiché affronta quello che sarà tema chiave dei prossimi anni, consacrati della CEI all’educazione.
L'autore
Nato a Pontevico (Brescia) nel 1943, angelo Bagnasco è stato ordinato presbitero nel giugno 1966 e vescovo nel 1998. Dal 2007 è presidente della Conferenza Episcopale Italiana e cardinale. È inoltre presidente del Consiglio per gli Affari Economici, membro della Congregazione per le Chiese Orientali e della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. "Educare. Dialogo con la vita" è il suo primo libro.