Quando si pensa a questi europei senza patria, ai Rom, ai Sinti e a tutti quelli che, talvolta con una sfumatura dispregiativa, si chiamano zingari, si dimentica spesso che sono uomini, donne, anziani, bambini, soprattutto bambini. Allora bisogna mettere sulla bilancia anche la loro umanità, i loro bisogni, i loro tentativi, le loro gioie, la loro dignità, il loro ostinato sperare, anche se questo rende forse più difficile formulare un giudizio netto o tenersi le proprie convinzioni. In questo libro sono raccolti episodi, storie, fatti e riflessioni che aiutano a comprendere una condizione, stili di vita, tanti problemi su cui in genere si procede per impessioni, per sentito dire, per partito preso. Europei senza patria ci restituisce insomma quell'umanità ricca, dolente e infinitamente varia che rimane sconosciuta ai più. E, per una volta, bisogna dire che è bene che i conti non tornino tanto facilmente. Un incontro così profondo e intimo è stato possibile grazie all'amicizia con i Rom scaturita dall'impegno di più di venticinque anni della Comunità di Sant'Egidio in loro favore, in Italia e in Europa.