L’Eutidemo è uno dei dialoghi più sconcertanti di Platone: l’eristica, forma estrema della sofistica, vi viene presentata in modo apparentemente positivo e comunque ‘interessante’. Due eristi, Eutidemo e Dionisodoro, che propongono giochi linguistici e logici a volte anche assurdi e che non svolgono il ruolo che Socrate propone loro, vengono tuttavia tratteggiati come ‘maestri’.
L’analisi di Lucia Palpacelli affronta in modo nuovo il testo, rifiutando la tradizionale lettura ‘panironica’, che consente di aggirare le tante ‘stranezze’ del dialogo interpretandole come giochi ironici, in ultima istanza poco comprensibili. Al contrario, l’autrice mostra come il dialogo rifletta il pensiero platonico e si riveli un’opera molto significativa all’interno del corpus. L’Eutidemo diventa così un prototipo della ‘scrittura filosofica’ di Platone, che lancia una continua sfida al lettore, chiamato a intendere i problemi proposti e a sviluppare autonomamente le linee di soluzione offerte in forma allusiva.
In questa chiave è facile e molto produttivo comprendere e valorizzare l’architettonica dell’Eutidemo che, nell’alternarsi delle scene eristiche e socratiche, riproduce la struttura di una commedia arcaica. Tuttavia, la verve comica che caratterizza l’intero dialogo è controbilanciata da un insistito richiamo alla serietà e da un preciso giudizio finale. Questa alternanza strutturale si rivela del tutto funzionale all’economia dell’opera, perché permette di cogliere, dietro l’assurdità dei giochi eristici, cenni ad alcuni importanti temi platonici, che Platone si limita a presentare, in chiave protrettica, come problemi che riceveranno un adeguato ‘soccorso’ nei dialoghi posteriori.
In questa ‘altalena’ tra scherzo e serietà sta una delle chiavi del dialogo: l’eristica è il negativo della dialettica socratica; Socrate e gli eristi affrontano gli stessi problemi filosofici, ma l’uno fa sul serio, gli altri scherzano. E il filosofo deve ‘andare a scuola’ da questi abili ingannatori per imparare tutti i trucchi da combattere per poter indicare ai giovani, qui rappresentati da Clinia, la strada della vera educazione filosofica.
Lucia Palpacelli si è laureata in Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Macerata con una tesi in Storia della Filosofia Antica sull’Eutidemo. Ha poi svolto il Dottorato di ricerca in Storia della Filosofia, presso la stessa università, con una tesi dal titolo: Le critiche aristoteliche alla fisica platonica. Sotto la direzione del prof. Roberto Radice dell’Università Cattolica di Milano, ha collaborato alla compilazione dei lessici lemmatizzati di filosofia antica, electronic edition by R. Bombacigno: Lexicon III: Aristoteles, Biblia, 2005; Lexicon IV: Stoics, Biblia, 2005. Ha pubblicato alcuni articoli su riviste italiane e straniere. Attualmente sta lavorando a un volume sulle opere fisiche di Aristotele, nella loro relazione con l’elaborazione platonica.