L'atmosfera sinistra di una vecchia casa abbandonata o di un cimitero, una sensazione improvvisa di gelo, rumori inspiegabili, una figura evanescente percepita con la coda dell'occhio: l'apparizione di un fantasma è da sempre ben radicata nel nostro immaginario. Se c'è un elemento comune a tutte le culture del pianeta è proprio la credenza in queste manifestazioni soprannaturali, presenze inquietanti che suscitano timore, protagoniste di leggende popolari, miti e tradizioni arcaiche. Nella storia i fantasmi hanno assunto molteplici forme: gli spiriti dei defunti temuti e onorati nel mondo antico, dall'Egitto alla Grecia; le ombre degli avi evocate da Ovidio nei Fasti; gli spaventosi 'draugar' del folclore norreno che infestano i tumuli; i 'bhuta' del continente indiano, pericolosi e sempre affamati; le apparizioni del Medioevo cristiano, talvolta miracolose e angeliche, talvolta inganni del demonio. Nessuna epoca, racconta Lisa Morton, sfugge a questa fascinazione: in pieno, razionale XIX secolo esplode la mania dello spiritismo, in cui confluiscono tecniche scientifiche, trucchi teatrali, truffe plateali e il sincero desiderio di entrare in contatto con i propri cari estinti. E se in passato era soprattutto la letteratura a tramandare la figura del fantasma, oggi sulle case infestate abbondano soprattutto leggende urbane, film horror e programmi televisivi dedicati ai cacciatori di ectoplasmi e ai loro bizzarri strumenti. Spaziando da Amleto a "Il sesto senso", in "Fantasmi" Lisa Morton stila una vera e propria enciclopedia spettrale che raccoglie miti, racconti e testimonianze di eventi inspiegabili, narrando così la storia delle nostre paure più profonde - e più affascinanti.