Nella Spagna del Seicento la tradizione voleva che, alla nascita di una bambina, l'acqua utilizzata per il suo primo bagno fosse simbolicamente versata sulle ceneri del focolare, perché quello era il posto riservato a una donna. A dispetto di ogni convenzione, Catalina de Erauso nasce su una spiaggia, dove sua madre è colta anzitempo dalle doghe. E, come a presagio del suo destino singolare, viene alla luce in un giorno di sole bagnato all'improvviso dalla pioggia, che cade inspiegabilmente da un ciclo senza nubi. Sesta e ultima figlia di una facoltosa famiglia basca, Catalina non si distingue per bellezza, ma per la volontà ferrea e il forte attaccamento al fratello Miguel, di dieci anni più grande, che l'ha cresciuta come un padre. Così, quando lui parte per il Nuovo Mondo per gestire i possedimenti di famiglia, lei fa un voto: lo seguirà a ogni costo. Ha soltanto otto anni e decide di entrare in convento, perché solo lì una ragazza può studiare e acquisire sapere. Ma giura che, quando raggiungerà in altezza il segno che ha tracciato con il sangue sul muro della cella, sarà il momento di fuggire. Detto fatto, a sedici anni si taglierà i capelli e si vestirà da uomo, diventerà Francisco e partirà all'avventura. Alla ricerca del fratello prediletto, delle miniere d'argento di Potosf e di una identità tutta sua, libera dal destino che qualcun altro voleva scrivere per lei.