Francesca Ponziani vissuta a cavallo tra il XV e il XVI secolo, un periodo in cui la donna “adornava” i salotti e le corti con lo sfarzo dei suoi abiti, scavò un solco profondo nella mentalità del tempo ed entra nella cultura e nella memoria dei secoli successivi.Ma senza clamore. Sposa forzata a dodici anni, accolse la situazione con la sottomissione femminile del tempo, ma soprattutto con una fede profonda in Dio. Ricca, avvenente e di famiglia nobile, divenne «la poverella di Trastevere» per amore dei poveri.Amò di grande tenerezza il marito e i suoi figli. Rimasta vedova, si ritirò nel convento di Tor De’ Specchi, a Roma, che aveva fondato pochi anni prima. Una storia incredibile:quella di una donna che si divide egregiamente tra l’amore del marito e dei figli, l’impegno di soccorso ai poveri di Trastevere che visita di casa in casa portando soccorsi,e la cura di un monastero femminile. Dotata di carismi particolari di guarigione,e quello di comporre contese, molto frequenti all’epoca, non c’era necessità dove non fosse chiamata in aiuto in tutta la città. Il Senato di Roma,il 29 maggio del 1608,giorno della sua canonizzazione, con decisione unanime dichiarò Francesca patrona di Roma e, al posto del cognome Ponziani,volle imporle quello di “Romana”.