Nella Torino del secondo dopoguerra e, poi, della grande immigrazione dal Sud Italia, fratel Luigi Bordino scelse di dedicare la sua vita alla cura dei malati e all'assistenza dei poveri all'interno del Cottolengo, la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Una vocazione difficile, vissuta però con una forza morale indistruttibile e una umanità straordinaria, che lo hanno reso una figura molto amata dai fedeli, e non solo. Questa biografia, scritta con un linguaggio semplice e accessibile, introduce il lettore alla vita e all'azione del beato Bordino, con una speciale attenzione per le testimonianze di chi ha avuto in sorte di conoscerlo di persona - malati, sacerdoti, confratelli, suore, medici, parenti, amici -, da cui emergono i tratti salienti di una personalità fuori dal comune, eppure di una normalità sconcertante, caratterizzata da una fede incrollabile. Come scrive monsignor Giacomo Lanzetti, vescovo di Alba, nella prefazione al volume, "la sua modesta esistenza - segnata dalla nascita in una famiglia contadina di Castellinaldo, in provincia di Cuneo, da un servizio militare condiviso con tanti altri, anche in anni di dura prigionia, e poi dalla scelta di diventare fratello 'cottolenghino' - merita di essere dissodata in profondità, perché ne emerga la statura di eroica adesione a Cristo, specie per mezzo della dedizione ai poveri e malati; e dell'accettazione piena della sofferenza, che lo raggiunse e ne cesellò l'anima per l'incontro finale con Gesù risorto".