Per affrontare le problematiche etiche specifiche sollevate dai recenti ed attuali progressi in genetica umana, l’autore propone come sfondo morale appropriato la ricerca del bene comune, cioè di un bene di tutti e per tutti. Nella prima parte il libro presenta il principio del bene comune a partire da un itinerario storico-ermeneutico, concentrando l’attenzione sui i punti nodali più rilevanti. Nella seconda parte si identificano le sfide morali sollevate dai recenti progressi in genetica umana, considerando in particolare l’informazione genetica (da una malattia genetica al Progetto Genoma Umano e ai test/screening genetici). Il principio è messo poi alla prova delle sfide individuate, delle scelte politiche ed economiche operate e del materiale etico prodotto. Nella terza parte, l’autore analizza le metafore utilizzate per descrivere i progressi in ambito genetico con una particolare attenzione alla filosofia di Michel Foucault, alla riflessione sul biopotere, sulla concezione del sé genetico, sulla definizione di malattia e sulla pratica della medicina.
Andrea Vicini, gesuita, pediatra, è docente di teologia morale a Napoli presso la Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Tra i volumi a cui ha collaborato: P. Giustiniani (ed.), Sulla procreazione assistita, ESI, Napoli 2005; L. Sowle Cahill (ed.), Genetics, Theology, Ethics: An Interdisciplinary Conversation, Crossroad, New York 2005; R. Bonito Oliva (ed.), La cura delle donne, Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, Meltemi, Roma 2006; M. Corleto (ed.), Diritto e diritti di fronte alla morte: dall’eutanasia al diritto di morire, The European Law Students’ Association (ELSA), ESI, Napoli 2006.