Cercare "l'antica madre", ossia inseguire di monumento in monumento le tracce di quello splendore che la Grecia aveva conosciuto in età arcaica, classica ed ellenistica: questo era lo scopo del viaggio che Pausania, originario dell'Asia Minore, intraprese intorno al 150 d.C. (dall'Attica sino alla Focide, attraverso il Peloponneso); e non diverso è l'approccio di ogni viaggiatore moderno che si accosti al mondo greco. Questa è la ragione del fascino della Guida della Grecia per chiunque progetti di muovere alla ricerca della Grecia perduta, con un viaggio reale o immaginario, affidandosi alla scrittura evocativa di Pausania.
Capolavoro di un genere letterario molto amato nell'antichità, la Guida della Grecia viene riproposta in Italia dopo centocinquant'anni di oblio, in una nuova edizione critica arricchita da un commento sia archeologico sia storico-religioso, e corredata di numerose cartine.
Nulla è più commovente della venerazione religiosa che interrompe lo stile di Pausania quando parla di Olimpia. "Molte cose tra i Greci hanno del miracoloso, alcune da vedere, altre da sentir raccontare: ma soprattutto v'è intervento divino quando essi celebrano i misteri di Eleusi e i giochi di Olimpia." Tutto è sacro, ad Olimpia. Sacri sono i luoghi: i fiumi, le sabbie, gli olivi "dalla bella corona", evocati con grande sobrietà. Sacre sono le origini delle feste, che risalgono a Zeus e ad Eracle: alle quali presero parte Ermes ed Ares; e che poi, dopo una lunga dimenticanza, vennero rinnovate nel tempo storico, dagli uomini assaliti dal ricordo. Sacre le gare, che spesso Pausania racconta con grazia incantevole. Sacri i templi e le statue, che Pausania descrive con scrupolo ed attenzione, soffermandosi soprattutto sul tempio di Zeus e sulla statua di Fidia. Un particolare lo commuove. Secondo la tradizione, quando la statua era già stata portata a termine, Fidia implorò il dio che gli inviasse un segno di conferma se la statua era di suo gradimento; e immediatamente cadde un fulmine, come testimonianza del favore divino.
Moltissimo vide Pausania, ad Olimpia: molto si fece spiegare dagli esegeti ufficiali. Ma diverse cose ne gli esegeti ne lui capivano più; e noi sentiamo quanto Pausania sia addolorato da questa coltre oscura distesa dal tempo, che la sua intelligenza e la sua cultura non riuscivano a sollevare.