Nel 1411, a Venezia, si apre il processo per la canonizzazione di Caterina da Siena (1347-1380), una delle grandi figure cristiane del travagliato Trecento, proclamata Dottore della Chiesa da Paolo VI. Per mandato del Generale del proprio Ordine, fra Tommaso Caffarini (senese come Caterina e suo discepolo) inizia a raccogliere le testimonianze sulla vita della "santa vergine". Attingendo a questo materiale, completato da passi degli altri testi biografici dedicati a Caterina dai suoi contemporanei (la Legenda Maior, quella Minor, il Libellus de Supplementum), si delinea qui un ritratto vivace, concreto e immediato della grande santa di Siena. Lo stesso fra Tommaso da Siena Caffarini e tanti altri, nei loro ricordi ci portano ai giorni felici, seppur difficili, della vita di Caterina e della "bella brigata": alla festa continua, all'atmosfera alta, spirituale, di un ambiente saturo di divino, eppure umano, familiare, intimo; al mistero di una persona tormentata dalle malattie e dalle sofferenze, eppure straordinariamente forte, che concluse la sua vita dicendo: «Tenete per fermo, figlioli carissimi, che ho dato la vita per la santa Chiesa, e questo lo credo per una grazia eccezionale che mi ha concesso il Signore».