Verificare i segnali. Specialmente quando essi sono flebili ma costanti, capaci di bisbigliare la verità senza grida e vesti stracciate. Perché il passo con cui l’estremismo organizzato attraversa il mondo è felpato, leggero, quasi impercettibile. Souad Sbai torna a parlare di radicalismo e di infiltrazioni jihadiste, partendo dal ritrovamento di un documento rinvenuto nel 2001 nella dimora svizzera di colui che da sempre è considerato una sorta di “ministro degli esteri” della Fratellanza Musulmana, e che racconta come stava evolvendo il progetto dei Fratelli Musulmani: “La Conquista dell’Occidente”. Il testo si collega all’attualità, ai disordini civili che ogni giorno colpiscono il mondo.
Souad Sbai, giornalista e politica italiana d’origine marocchina, ha da sempre posto al centro della sua attività temi quali i diritti delle donne, l’integralismo religioso e l’immigrazione. È autrice di numerosi libri fra cui “Il sogno infranto. La nuova Primavera Araba”, “Le ombre di Algeri”, “Da Tunisi a Istanbul”, “Ostaggi dell’integralismo”, “Isis, dietro il palcoscenico dell’orrore”, pubblicati da Armando Curcio Editore. Nel 2016 ha vinto il Premio Letterario Internazionale “Nabokov 2015” per la saggistica con “Isis, dietro il palcoscenico dell’orrore” e nel 2018 riceve un attestato di merito per la saggistica con “Le ombre di Algeri” al “Racconti e Premio Nabokov 2017”.