«Raimon Panikkar non era una linea, è un cerchio». Con queste poche parole Francesco Comina tenta una definizione di uno dei più complessi e prolifici pensatori del nostro tempo. Il libro non è solo una introduzione alle affascinanti visioni e intuizioni di Panikkar. È molto di più. È un libro che intreccia i fili di un'amicizia nata venticinque anni fa ad Assisi e proseguita poi attraverso incontri, meditazioni, conferenze in varie parti d'Italia, scambi di idee, lettere e biglietti. Un pensiero, quello di Panikkar, che apre un nuovo discorso sull'uomo, su Dio e sul cosmo. Perché per salvare la realtà è necessario uno sforzo supremo per una metanoia radicale, cioè una vera conversione di mente, anima e corpo. Vanno rimessi in discussione gli ultimi seimila anni di esperienza umana, la ragione dev'essere disarmata, il tempo va riportato alla sua natura reale, alla sua tempiternità. Al posto dell'ecologia va maturata una ecosofia, che consideri la terra come parte del corpo. Più che la politica si deve inseguire l'orizzonte metapolitico. E poi il dialogo intra-religioso, l'inter-in-dipendenza, il non-dualismo, il principio trinitario, la sapienza dell'amore.