Il volume raccoglie gli interventi di Giovanni Colombo al Vaticano II e tutta una serie di suoi discorsi e conferenze nel postconcilio. Vi appaiono anzitutto le Lettere, che dal 1963 al 1965 l'arcivescovo, presente al Concilio, inviò agli Ambrosiani per illustrarne e commentarne i lavori, i dibattiti e i documenti. La chiarezza della rievocazione e la finezza dei giudizi, non discompagnata da una contenuta emozione, fanno di questo epistolario una delle più vive e mature testimonianze di quell'evento, e tuttora una guida sicura per comprenderlo. Gli altri scritti editi nel volume, e scelti tra quelli più significativi, attestano l'intenso impegno di Colombo sia a spiegare il senso esatto dei testi del Concilio e a rilevarne con puntuali precisazioni i non rari e diffusi fraintendimenti, sia a orientarne e a determinarne la giusta e illuminata applicazione. In questa linea egli tratta di vari temi - come la Chiesa, la liturgia, la teologia, il laicato, la cultura, l'arte, il lavoro, la pastorale -, richiamando la lettera e lo spirito del Concilio alle varie categorie di persone, dai medici agli operatori economici, dagli artisti ai religiosi. L'arcivescovo di Milano sa comporre un coraggioso e prudente rinnovamento e una ferma fedeltà alla tradizione: mentre non si lascia confondere o incantare da avventurose e deleterie novità, non rimane tuttavia ancorato in forme antiche felicemente superate dal Vaticano II.