Sono circa 8000 al giorno i bambini che nel mondo nascono con una forma di handicap, quasi 3 milioni ogni anno. Se la sorgente della vita umana è Dio, che senso ha tanto dolore inflitto alle creature più innocenti? Da sempre gli uomini si pongono questa domanda, alla quale le diverse fedi e filosofie, nel corso dei secoli, hanno dato molteplici risposte. Oggi, però, la rivoluzione scientifica ha reso insostenibili le soluzioni del passato, e la questione è stata, di fatto, rimossa. In questo saggio Vito Mancuso affronta il tema delicato dell'handicap dal punto di vista filosofico e teologico, in dialogo con la scienza e le religioni non cristiane. Un percorso di riflessione, il suo, affrontato sempre con rigore, scavando a fondo nella storia dello spirito e della cultura occidentali. Ne scaturisce un messaggio arduo e poetico, che parte dalle contraddizioni laceranti della vita ma anche dalla sua "bellezza incandescente", e non offre facili consolazioni. Recensendo questo libro Giuseppe Pontiggia ebbe a scrivere: "Raramente un titolo delinea, come questo, la mappa degli interrogativi in cui la mente, protesa a dare un senso religioso e filosofico all'handicap, si è sempre persa. Basta che il lettore segua l'autore nella grandiosità del suo disegno e nella ricchezza dei suoi percorsi. Ne trarrà una luce durevole".