L’intento della Irigaray, nel pieno rispetto della parola che la Chiesa pronuncia sulla Madre di Dio, è quello di parlare a tutti, credenti e non credenti, per avvicinare il lettore a questa figura che, proprio perché pienamente umana, è stata in grado di accogliere e dare carne al totalmente divino. Il centro significante del breve scritto è l’umanità piena di Maria, o meglio, la sua femminilità totale e accolta, il suo essere donna e quindi custode del soffio generativo, del legame profondo tra essere umano e natura che il peccato originale ha spezzato.
Una parola “universale”, che si avvale di molteplici apporti culturali, nella volontà di svincolare Maria da una tradizione che il pensiero moderno tende a considerare mortificante nei confronti del femminile.
PUNTI FORTI
L’indiscussa fama dell’Autrice, che presenta una voce laica, una parola “universale” sul mistero di Maria.
DESTINATARI
Per chi segue il pensiero di Luce Irigaray, ovvero per credenti e non.
AUTRICE
Luce Irigaray (1930) è una filosofa e psicoanalista belga. Formatasi alla scuola psicanalitica di Jaques Lacan è una delle pensatrici più influenti degli ultimi decenni. Ha pubblicato con Feltrinelli, Bollati-Boringhieri e Il Saggiatore. Attualmente vive in Francia.