I tre cantici che aprono il vangelo di Luca, quello di Maria (il Magnificat), di Zaccaria (il Benedictus) e di Simeone (che nella liturgia viene recitato come salmo di compieta), sono qui analizzati da un punto di vista originale e coerente fra loro: sono gli unici momenti in cui nel Nuovo Testamento si “canta” e non è un caso che siano all’interno del vangelo dell’infanzia di Luca, come un crescendo verso la consapevolezza della trasformazione della presenza di Dio nella storia: il culmine dei tre canti è la dichiarazione di Simeone, che afferma la propria fede ormai libera da un dio “padrone” e capace di ritrovarsi e attendere la salvezza di fronte alla presenza di un dio bambino.
La novità cristiana, anche rispetto al Primo Testamento, è qui adombrata.
L'Autore
Natale Benazzi è nato nel 1961 a Legnano. Vive a Milano. Teologo, collabora con l’Ufficio beni culturali della Conferenza Episcopale Italiana (ha curato, tra l’altro, l’antologia Arte e Teologia per i tipi di EDB, 2003). Nell’ambito della storia della Chiesa ha curato l’antologia Archivum. Documenti della storia della Chiesa dal I secolo a oggi (Piemme, 2000). Ha pubblicato tra l’altro: Il libro nero dell’inquisizione (Piemme,1998); Il caso del monastero indemoniato (Piemme, 2000); La Chiesa non risponde (Piemme, 2002); Il Natale del 1943. Esercizi di cristianesimo sulle lettere di Bonhoeffer da Tegel (Centro Ambrosiano, 2003); Dieci domande scomode a Gesù (Piemme, 2005).