L'esperienza del Trascendente è così radicata nel cuore dell'uomo da costituire di per sé un fortissimo incentivo allo studio delle sue manifestazioni. In questa prospettiva il presente lavoro tratta il fenomeno religioso nella sua affascinante complessità, analizzando la sua varietà di simboli, miti, riti e dottrine che definiscono quel volume di esperienza che fa dell'uomo essenzialmente un homo religiosus. Il contributo, quindi, si propone di cogliere all'interno dell'amplissima pluralità di manifestazioni dell'Assoluto gli elementi unificanti, servendosi degli strumenti offerti dalla fenomenologia della religione, che ha il compito di comparare e di interpretare tali fatti così come essi si esprimono ("appaiono") all'interno della coscienza dell'uomo. La conclusione è l'esigenza indistruttibile che gli uomini hanno di legare la loro vita a qualcosa di superiore e di sacro, che è una costante storica e non si estingue neppure in contesti di forte secolarizzazione, come quello dell'uomo contemporaneo. Questi, anzi, sembrerebbe aver ancor più bisogno del sacro rispetto all'uomo arcaico, perché, diversamente dal suo antenato, la prospettiva di fondo della sua cultura è oggi ancor più precaria. Pur essendo evoluto e forte di un progresso scientifico e tecno-logico senza precedenti, infatti, l'uomo contemporaneo non solo non sa più andare oltre le barriere del tempo e della mortalità, ma non sa più dare senso e significato alla sua avventura storica, pagando a caro prezzo la disintegrazione dello slancio mistico.