L'intenzione di questo breve saggio è sondare la poetica di Cesare Cellini (1963-1993), laico, genovese di nascita, catanese di adozione, scomparso a soli 28 anni. Una poetica densa, simbolica, piena di fede, tanto che le sue poesie possono essere suscettibili di analisi teologica, in quel filone di ricerca che pone la poesia come capace di parlare di Dio all'uomo moderno. La sua poesia è struggente, ma scevra di sterili sentimentalismi, radicata in un dialogo di fede, serio, sereno e pacificante con quello che egli stesso definisce "l'antico dilemma / il bisogno di Dio". L'autore del presente saggio - composto in occasione di una conferenza tenuta a nell'Università di Catania, per i venti anni dalla morte del poeta - accosta la sua poetica a quella di David Maria Turoldo, evidenziandone, allo stesso tempo, le differenze. Un testo utile per approfondire la poetica di Cesare Cellini e quel dialogo proficuo a mai interrotto tra la poesia e la teologia.